Pietro Perini, questo sofferto 25 Aprile

Aprile 26th, 2021 Nessun commento »

Buongiorno a tutte e a tutti.
Ieri era il 25 Aprile, la Festa della Liberazione, la nostra Festa, il Compleanno di tutti gli Italiano che hanno festeggiato i loro 76 anni di Libertà dal Nazifascismo. Per il secondo anno consecutivo, questa maledetta pandemia ci ha costretto a svolgere le nostre Cerimonie in forme molto ridotte e costretto ad affidarci alla tecnologia per promuovere le nostre iniziative online.
Non è stato un bel 25 Aprile. O meglio, il 25 Aprile è sempre un giorno bellissimo, il problema è che trovi sempre qualcuno pronto a mandartelo di traverso. Per problemi personali non ho potuto partecipare a nessuna iniziativa ma ho ritenuto opportuno pubblicare questo messaggio all’indomani della nostra Festa. Della giornata appena trascorsa ho molto apprezzato i discorsi del nostro Presidente della Repubblica e del nostro Presidente del Consiglio; due discorsi che, finalmente, senza mezzi termini e giri di parola, hanno comunicato a tutti gli italiani che questa Festa è scaturita dalla Resistenza di donne e uomini che fecero, senza badare alle diverse ideologie politiche, una scelta, ricordando allo stesso tempo, che non tutti gli italiani furono bravi italiani, dando così, un duro e necessario colpo a tutti coloro che vorrebbero incanalare la storia di quei momenti, in un abominevole revisionismo. Il 25 Aprile quindi non si tocca, anzi, questa Festa dovrà avere sempre più evidente la volontà di unire e non di dividere le generazioni presenti e future perché solo l’unità ci può garantire di riuscire a raggiungere il traguardo di riportare prosperità economica e sociale nel nostro Paese. 84A41B6D-FE5E-4A95-AF3C-93A21B2D0667
Già, l’unità. Purtroppo devo constatare, ancora una volta che le persone che tendono a disgregare piuttosto che unire, sono in aumento. Come sono in aumento gli antifascisti, o meglio, sono in aumento gli antifascisti che si ricordano di esserlo una volta l’anno. Per molte persone l’antifascismo sta diventando una sorta di spot pubblicitario, da cavalcare al bisogno soltanto in diverse occasioni che possono essere rappresentate, per esempio, dalle campagne elettorali. E così ci siamo visti sommergere, alla vigilia di questa Festa da aspre critiche che ci accusano di preferire la vicinanza di un partito piuttosto che un altro, colpevoli di non aver interpellato tutti sui programmi da attuare in occasione di questa ricorrenza. Ho così imparato che bisogna guardarsi le spalle non solo dai fascisti ma anche dagli sfascisti. E questa è la cosa che fa più male perché, che ti imbrattino i manifesti del 25 Aprile con le svastiche ce lo possiamo anche aspettare ma, che anche chi pensi debba essere dalla tua parte ti spari addosso, non puoi nemmeno immaginarlo e questo fa più male di quattro croci uncinate dipinte da qualche imbecille. image
A questi signori che si sentono i depositari delle verità, che passano le loro giornate a trovare degli appigli scandagliando Facebook per poter deridere, insultare e sbeffeggiare il prossimo dico, una volta per tutte: noi non abbiamo invitato nessuno, noi non abbiamo bisogno di invitare qualcuno alle nostre iniziative, soprattutto per questa appena trascorsa. Da 76 anni l’ANPI organizza le Celebrazioni del 25 Aprile e MAI ha chiuso le porte a domande di partecipazione da parte di movimenti antifascisti. Chi ha nel cuore sentimenti antifascisti, dovrebbe sentire il DOVERE di essere al fianco dell’ANPI in queste occasioni. E poi, da quali pulpiti arrivano queste odiose prediche? Nella nostra città, gli iscritti a Partiti, Movimenti, Organizzazioni che si proclamano antifasciste, dovrebbero ammontare a diverse centinaia. Vorrei sapere dove vanno a nascondersi il 3 Ottobre e appunto il 25 Aprile visto che a Colle San Marco vedo sempre le stesse poche decine di facce. Vorrei sapere chi, di questi signori ha mai messo piede a Castel di Croce, Montemonaco, Pozza e Umito o il 1 Maggio a Porta Romana o alle lapidi del 12 Settembre a San Filippo, di Adriano Cinelli, di Francesco Ciotti e Fausto Simonetti oppure a quelle delle Vene Rosse, di San Giacomo, di Villa Lempa e Pagliericcio in occasione delle nostre cerimonie per ricordare i nostri morti . Perché in queste occasioni non vi siete mai scandalizzati per non essere stati invitati? Vi siete comportati come dei figli che non vanno alla festa di compleanno del genitore perché questi non li ha invitati, come se ci fosse bisogno di un invito per stare, quel giorno, insieme al proprio padre o alla propria madre! image
Toglietemi una curiosità. Non vi capita mai pensare di non essere contenti di appartenere alla sinistra? A me qualche volta capita, quando penso a quanto siamo bravi a dividerci, a prenderci in giro, ad accampare invidie, rancori, antipatie e anteponendo tutto questo a quelli che dovrebbero essere i nostri obbiettivi. Masochismo allo stato puro. In questi giorni, precedenti il 25, ho letto migliaia di volte W I PARTIGIANI, W LA RESISTENZA. Ma sapete cosa ha spinto verso la vittoria queste donne e questi uomini? L’unità, ancora una volta l’unità. Urliamo i loro nomi, giustamente, portiamo i fiori alle targhe delle vie loro intitolate, giustamente. Ma pensate un attimo. Se potessero tornare in vita, solo per un istante e rendersi conto di quello che siamo riusciti a combinare, non pensate che molto probabilmente ci direbbero, con un filo di voce e le lacrime agli occhi: non è servito a niente!?
Mi spiace dire e scrivere queste cose perché io credo e vorrei far parte di una grande famiglia antifascista nella quale questo sentimento sia più forte di qualsiasi appartenenza politica, mettendo da parte, invece, qualsiasi tipo di sentimento negativo. Per questo voglio essere il primo a fare un passo indietro, scusandomi per non aver invitato anche se non abbiamo mai invitato e invitandovi, tutti, alle nostre prossime cerimonie del 1 Maggio a Porta Romana e del 18 Giugno in occasione della celebrazione della liberazione della nostra città.
Un grande abbraccio a tutte e tutti. Nessuno escluso.

Pietro Perini

25 Aprile, il coraggio e la bellezza.

Aprile 19th, 2021 Nessun commento »

locandina

locandina

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Materiali resistenti

Marzo 2nd, 2021 Nessun commento »

Oltre alla possibilità di iscriversi o rinnovare la tessera ANPI, mediante versamento della quota con bonifico bancario, sono disponibili alcuni preziosi documenti sull’antifascismo: in primo luogo il libro di Sergio Bugiardini, “La città e il colle”, opera indiscussa sulle vicende della Resistenza nell’ascolano, basata su fonti storiche dirette; “La banda di Colle San Marco”, grafich novel sui primi eroici avvenimenti della Resistenza ascolana, dagli scontri alle Casermette del settembre ‘43 alla battaglia di Colle San Marco del 3 ottobre dello stesso anno; il recentissimo DVD, curato dal nostro infaticabile e insostituibile Marco Morganti, sui fatti, i luoghi e le pietre che parlano di Resistenza nell’ascolano; il fazzoletto dell’ANPI, unico vero efficace antidoto contro il virus del “puzzone fascista”.FAEA68A5-86FA-4567-91EF-FB41EE2A99E2
Il libro di Bugiardini è acquistabile al pezzo di 20,00 euro (sconto del 50% sul prezzo di copertina); la graphic novel costa solo 10,00 euro; il DVD a 5 euro, il fazzoletto dell’ANPI sempre a 5 euro.

Per chi volesse, il versamento può essere effettuato tramite bonifico bancario: il nostro IBAN è il seguente: IT 61Q030 6913 5061 0000 0001 820 intestato a ANPI PROVINCIALE DI ASCOLI PICENO, dandone comunicazione tramite email all’indirizzo anpiascoli@gmail.com

Riceverete a casa quanto ordinato.

Al via il tesseramento 2021

Febbraio 18th, 2021 Nessun commento »

TESSERAMENTO 2021
L’ANPI si riconosce nella Costituzione e ne condivide i valori ispiratori. La rispetta come la legge fondamentale del nostro paese e, come tale, i suoi articoli devono ispirare tutte le altre nostre leggi. I principi costituzionali vengono dal pensiero democratico europeo, dall’antifascismo, dalla Resistenza che li ha scritti con la lotta e il sacrificio dei suoi martiri. L’ANPI considera la Costituzione il fondamento di un moderno stato democratico sociale.
L’ANPI è per la pace tra i popoli e s’impegna insieme a partiti, sindacati, associazioni, amministrazioni locali, Parlamento e Governo affinché questo obiettivo venga raggiunto nel rispetto dell’articolo 11 della Costituzione.
L’ANPI è di tutti i democratici antifascisti. Nel corso degli anni i giovani vi hanno aderito in gran numero e oggi rappresentano la maggior parte degli iscritti. Anche lo statuto dell’ANPI è stato modificato in questo senso e chi non ha fatto la Resistenza per motivi di età, ma ne condivide gli ideali e i valori, può ricoprire ruoli di dirigenza.
GENERAZIONE DOPO GENERAZIONE GLI STESSI VALORI 67A87CC1-3A7C-4644-87AB-5A1DA24F1828
ISCRIVERSI ALL’ANPI è per non dimenticare che la Resistenza è alla base della vita democratica del nostro paese e perché quei principi e quei valori, sostenuti e affermati dalle partigiane e dai partigiani, non invecchiano mai e sono sempre da sostenere per vivere in uno stato democratico, civile e che si batte per la pace tra i popoli.
Iscriversi all’ANPI è scegliere di sostenere attivamente quei valori, alla cui difesa e affermazione si può dare un contributo fattivo di crescita e impegno ed è anche condivisione e scambio tra diverse generazioni ed esperienze di antifascisti, quindi è importante che l’iscrizione sia alla sede ANPI più vicina al luogo di residenza.
Nella nostra provincia, oltre alla sezione del capoluogo, in piazza Fausto Simonetti (Palazzo della Provincia), sono attive le sezioni di San Benedetto del Tronto, Offida, Acquasanta Terme e Comunanza.
Per chi volesse effettuare il versamento per associarsi o rinnovare la tessera tramite bonifico bancario il nostro IBAN è il seguente: IT 61Q030 6913 5061 0000 0001 820 intestato a ANPI PROVINCIALE DI ASCOLI PICENO, dandone comunicazione tramite email all’indirizzo anpiascoli@gmail.com . Provvederemo a spedirvi la tessera a casa.
Il contributo per la tessera è pari ad euro 15,00 (quota ordinaria), euro 20,00 (quota sostenitore), euro 10,00 (quota ridotta per studenti).
È anche disponibile un interessante documento sui fatti, i luoghi e le pietre che parlano della Resistenza nell’ascolano. Il DVD realizzato da Marco Morganti, è il frutto di un minuzioso lavoro di raccolta, di studio e di recupero della memoria partigiana.
Aspettiamo le vostre adesioni.

Il Presidente provinciale
Pietro Perini

Giornata del Ricordo: contro i mistificatori della storia e gli opportunisti della bassa politica

Febbraio 11th, 2021 Nessun commento »

L’ANPI è affidataria della Memoria storica del sacrificio di donne e uomini che non hanno avuto paura di ribellarsi all’ oppressione nazi-fascista e, rischiando la loro stessa vita, hanno conquistato la libertà e la democrazia per il nostro Paese, condanna tutte le forme di violenza esecrabile compiuta dai regimi totalitari e liberticidi e difende incondizionatamente i valori universali quali la pace, il rispetto della vita umana e della sua dignità.D5AE42B0-9D92-4F57-BE71-6E900CA399EE
Per questa ragione non accetta che venga fatto un uso strumentale della verità storica da forze politiche, le quali giocando sulla contrapposizione ideologica raccontano eventi storici decontestualizzati e mistificati per colpire l’emotività, soprattutto delle giovani generazioni.
Il Giorno del Ricordo continua ad essere l’occasione dunque, non già per ricordare le vittime di un’inaccettabile persecuzione perpetrata da un regime totalitario e repressivo che ha fatto carne da macello di tutti coloro che vi si opponevano, bensì un’occasione per contrapporre uomini contro uomini in nome dell’orgoglio italiano e esaltare il fascismo come esempio di buon governo, magari in antitesi al regime comunista titino.
La Storia ricostruita in modo rigoroso ci dà conto della verità che, in quanto tale, non può confondere le vittime con i carnefici. Né può farsi sopravanzare dal solo racconto emozionale che non fornisce le coordinate giuste per capire lo svolgersi dei fatti, le responsabilità e le dinamiche sottese agli eventi stessi.
Non è moralmente corretto l’uso strumentale del racconto storico. La legge che istituisce il Giorno del Ricordo pone la conoscenza storica degli eventi accaduti come obiettivo fondamentale da perseguire nelle scuole, dunque, ai giovani studenti vanno forniti i presupposti per la pratica dell’indagine storica, allo scopo di conoscere e comprendere la verità in tutta la sua complessità e disporre di tutte le coordinate per poter elaborare un giudizio critico e autonomo.E393C656-6348-4479-BBB7-CE50BA2B2064
Al di là della ritualità commemorativa l’occasione data da una ricorrenza del calendario civile non deve servire per contrapporre crimini ad altri crimini in una logica di antagonismo ideologico. È immorale contrapporre vittime ad altre vittime per esacerbare l’orgoglio di essere italiani, tralasciando di menzionare le atrocità compiute proprio dagli Italiani in nome del fascismo. È disonesto raccontare pezzi di verità e ignorare le efferatezze, le violenze e le sopraffazioni perpetrate in quelle stesse terre da parte degli Italiani sulle popolazioni che quei luoghi avevano condiviso per secoli.
La memoria storica non può sostanziarsi solo di ricordi soggettivi, ma deve affondare le sue radici nella documentazione circostanziata e puntuale che, come tale, non tralascia e non deforma la reale entità degli accadimenti oggettivamente riscontrabili. Molti ricorderanno come alcuni anni fa, in un manifesto con il programma delle celebrazioni per il Giorno del Ricordo campeggiasse una foto toccante che ritraeva uomini e donne in cammino forzato con le loro poche masserizie e la disperazione nei volti: si trattava però di una foto di slavi in fuga dalle persecuzioni fasciste italiane.44042A4B-5491-43FB-9E90-5C3A31042BFA
L’ANPI condanna e ritiene inaccettabile l’uso irresponsabile e fazioso della Storia da parte di chi inneggia al fascismo e ai suoi metodi, disconoscendone la crudeltà e la violenza, lo squadrismo come strumento di persuasione che ha mietuto migliaia di vittime nel nostro Paese, nell’arco del lungo ventennio.
L’Anpi condanna altresì che le vittime innocenti della terribile vicenda umana e politica del confine orientale italiano nella seconda guerra mondiale vengano manipolate per fini di proselitismo ideologico.
La Giornata della Memoria e il Giorno del Ricordo, fuori da ogni retorica celebrativa e fuori da ogni opportunismo partitico devono costituire occasione di conoscenza del passato che apra ogni giorno le nostre coscienze all’abominio degli orrori compiuti nel Novecento perché essi non si ripetano.