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Si firma contro la legge spacca Italia
Settembre 6th, 2024Una tesi di laurea sulla Resistenza tra Abruzzo e Marche dalla dott.ssa Romina Procaccini
Agosto 7th, 2024L’ANPI è da sempre presente nelle scuole di ogni ordine e grado per divulgare e trasmettere alle nuove generazioni la storia della Resistenza, unica vera radice della nostra Democrazia, della nostra Libertà e della nostra Costituzione. Un ruolo che svolge con estremo piacere, impegno e soddisfazione. Quando poi le parti si invertono e i relatori della Storia diventano gli studenti tutte queste sensazioni si moltiplicano. È il caso di questa bellissima storia che è venuta a nostra conoscenza grazie alla pronta segnalazione del nostro Sindaco Marco Fioravanti che, riconoscendo i valori cui questa storia si riferisce, ha subito pensato di farne partecipe la nostra Associazione.
Si tratta di una studentessa che ha voluto presentare la sua Tesi di Laurea descrivendo la Resistenza Partigiana nel nostro territorio.
Nessuno meglio della protagonista può descrivere questo bellissimo lavoro e ci pare giusto e doveroso farlo riportando le sue stesse parole:
“Mi chiamo Romina Procaccini, Il 17 luglio ho conseguito la Laurea Magistrale in Scienze Politiche Internazionale presso l’Università degli Studi di Teramo.
La mia tesi dal titolo “IL PARTIGIANO SENZA NOME… La montagna che unisce…la Resistenza tra Ascoli e Teramo” è stata frutto di mesi e mesi di studio e di ricerca ed ha ottenuto in commissione di laurea il massimo dei voti.
Sono nata e vissuta a Campli, un comune della Provincia di Teramo, poi trasferita ad Ascoli Piceno per amore ed è proprio tra le antica mura di Ascoli che ho sentito il bisogno di approfondire, ricostruire e raccontare, nel profondo rispetto dei tanti che hanno studiato e raccontato la Resistenza, un tratto drammatico, ma glorioso e fertile della storia del nostro paese.
Una breve resistenza quella ascolana e teramana, ma che ha segnato il cuore dell’Italia.
Con le mie umili ricerche ed escursioni sono andata a ripercorre le battaglie dei Partigiani che in qualche modo hanno attraversato le mie due province, in particolare le montagne che le uniscono, dalla battaglia di Bosco Martese, fino alle montagne del Piceno con la battaglia di Colle San Marco e le stragi dell’acquasantano.
Ed è al PARTIGIANO SENZA NOME, titolo del mio manoscritto, che riposa tra le centinaia di lapidi del cimitero storico di Ascoli Piceno che voglio dedicare il mio lavoro, onorare il suo nome sconosciuto.
La nostra società in continua accelerazione spesso crea disorientamento, in particolar modo tra i giovani, per cui ritengo che oggi, più che mai, sia importante e necessario tornare a riflettere sui fatti, idee, valori, che hanno costituito una premessa fondamentale per la democrazia.
Questo lavoro lo dedico a mio figlio Lorenzo, di madre teramana e padre ascolano, che viva sempre nel ricordo della storia e mai nella pericolosa amnesia immobilizzante del presente”.
Ti ringraziamo Romina, per il tuo lavoro e per la tua sensibilità ma soprattutto perché ci confermi che i nostri sforzi per trasmettere questi valori ai giovani, non sono vani e tu ne sei la prova.
Infine un grazie al nostro Sindaco per la sua segnalazione e per l’interesse affinché questa bellissima storia non rimanesse confinata nelle aule universitarie.
Si ripetono il 25 luglio le pastasciutte antifasciste
Luglio 26th, 2024Anche quest’anno, a Colli del Tronto e a San Benedetto, si sono svolte le tradizionali pastasciutte antifasciste, con grande partecipazione degli iscritti e dei loro familiari (entrambe le manifestazioni hanno registrato il tutto esaurito e si è stati costretti a dover rifiutare numerose prenotazioni di compagne e compagni). Un ringraziamento doveroso alle sezioni ANPI “Roberto Perazzoli” e a quella di San Benedetto del Tronto, nonché ai preziosissimi collaboratori sia della Cgil che della Rete studentesca.
A rivederci il prossimo 25 luglio!
Alla Caciara “3 ottobre 1943” per ricordare la lotta ai nazifascisti
Luglio 8th, 2024In ricordo di Narciso Galiè, Serafino Cellini, Alessandro Panichi, tre giovani partigiani che, senza alcuna speranza di salvarsi, il 3 ottobre 1943, affrontarono l’esercito nazista per rallentare la loro avanzata, in modo da proteggere dall’accerchiamento gli altri giovani che si trovavano nei pressi della caciara.
Per conservare viva la loro memoria, nel luogo di quell’avvenimento, oggi, come ogni anno, l’ANPI di Ascoli Piceno ha organizzato una festa partigiana, la IX Festa della Caciara, con tantissima gente stupenda, cibo ottimo e tanta bella musica!
Un’occasione allegra di incontri, di confronti e discussioni stimolanti, per rinforzare una dimensione più allargata delle nostre ANPI con un rinnovato entusiasmo e tanta voglia di dare avvio a tanti progetti insieme!
All’evento ha partecipato una delegazione della Sezione ANPI di Montorio al Vomano e alcune compagne di Teramo, con le quali si sono gettate le basi per celebrare insieme le prossime ricorrenze, rinsaldando quel comune sentire e agire Partigiano che aveva unito le bande abruzzesi e picene nella Resistenza ai nazifascisti. Un incontro che rappresenta dunque solo un arrivederci, a domenica 6 luglio 2025, per la X Festa della Caciara.
Domenica 7 luglio, IX Festa della Caciara “3 Ottobre 1943”
Luglio 4th, 2024Anche quest’anno, per ricordare il sacrificio dei Partigiani caduti alle Vene Rosse, e con un pensiero al nostro caro William Scalabroni, l’appuntamento è per domenica 7 luglio, dall’alba al tramonto, al colle di Giammatura, sotto monte San Giacomo, presso la Caciara “3 ottobre 1943”.
Il 3 ottobre 1943 un gruppo di giovani partigiani di Ascoli Piceno si trovava ai piedi del monte San Giacomo, in località Giammatura. Sul monte era calato uno spesso nebbione che rendeva quasi nulla la visibilità. Arrivò nei pressi della Caciara un gruppo di soldati inglesi, 10 o 12, fuggiti dal Campo di Internamento di Comunanza, che avvertirono i giovani ascolani di essere inseguiti da una nutrita pattuglia dell’esercito tedesco; chiesero venisse loro indicata la direzione verso sud per sfuggire all’accerchiamento e in quella direzione si avviarono prontamente appena fu loro indicata, invitando i giovani ad allontanarsi immediatamente per evitare di essere sopraffatti, cosa che i giovani, tra cui William Scalabroni, fortunatamente fecero. Il nebbione consentì loro di sfuggire all’accerchiamento dei nazisti che stavano giungendo sia da sud dal crinale della montagna sia da nord probabilmente da Folignano. Quest’ultimo gruppo incontrò la resistenza di tre giovani partigiani appostati su un piccolo rilievo della località “vene rosse”: i giovani, per bloccare l’avanzata dei nazisti, non esitarono a sacrificare le loro vite di fronte alla preponderante potenza di fuoco delle truppe tedesche, veterani addestrati alla lotta antipartigiana. Il loro sacrificio salvò dall’accerchiamento gli altri giovani che si trovavano nei pressi della caciara e consentì loro di allontanarsi prima che fosse troppo tardi. Tre croci di ferro ricordano il sacrificio dei tre giovani eroi: NARCISO GALIE’, SERAFINO CELLINI e ALESSANRO PANICHI.