Author Archive

Il discorso della vicepresidente provinciale Rita Forlini a Colle San Marco

Aprile 27th, 2025

Un pugno al fianco destro mi scaraventa sul pavimento. Faccio per rialzarmi, ma una tallonata mi arriva sul rene destro. Un urlo si smorza nella mia gola, mi pare di svenire, non capisco se il dolore che sento viene dalla parte colpita o dal cervello. Due dita mi afferrano il lobo dell’orecchio destro e torcono. Adagio, adagio. Ma la torsione continua fino a quando la mano che la provoca può girare su se stessa. Il dolore si fa atroce, prende tutti i nervi della testa. Sento dire: – È un fachiro. Ridono. cessa la torsione del lobo, ma subito un pugno tra l’orecchio e l’occipite mi sbatte ancora sul pavimento. Ho nelle orecchie un ronzio tanto forte che, per qualche minuto, è come se fossi sordo. Sto per rimettermi sullo sgabello, ma sempre quella mano mi afferra e mi fa rimettere in piedi. Mentre riprendo l’equilibrio un altro colpo sul fianco destro, dal basso in alto, quasi mi solleva da terra. Mi sentii sollevare di peso, feci mezza piroetta e ricaddi a capofitto. Se non fossi stato pronto a salvarmi con i gomiti, la testa mi si sarebbe spezzata. Sghignazzavano […] Koch si rivelava uomo di poche parole e di scarsa fantasia. Ripeteva le cose già dette. Sentii una pistolettata e andai a sbattere con la testa sui piedi di qualcuno. Un pugno mi era arrivato tra l’orecchio e la mascella destra. Un dente spezzato si rivoltava tra la lingua e il palato, tra saliva e sangue.” 

Testimonianza di Giulio Alonzi, un sopravvissuto alle torture del criminale Pietro Koch, sequestratore, assassino, ingaggiato dal regime per togliere di mezzo gli oppositori. 

Dora Tombini, antifascista, partigiana ascolana, tanti interrogatori, il più devastante nella sede della Guardia Nazionale Repubblicana di Palazzo Sgariglia, oltre otto ore di torturearmi puntate alle spalle, colpita più volte dal frustino dello scagnozzo del tenente colonnello Torregrossa, innervosito dal suo tenace silenzio. Dora esce deturpata sul viso, ha perso per sempre l’uso di un occhio; 14 capi d’imputazione di cui quattro prevedono la pena di morte

Buongiorno a tutti i presenti, un saluto deferente alle autorità civili, militari e religiose: rappresentanti delle istituzioni dell’Italia libera, repubblicana e democratica, nata dalla Resistenza e dalla sconfitta del nazi fascismo. 

Vi ho letto due atti di fascismo: un regime violento e sanguinario che si imponeva con la coercizione, le prepotenze, le persecuzioni, l’annientamento della dignità di chi reputava nemico e non funzionale ai propri scopi.

Il 25 aprile 1945 le italiane e gli italiani scesero in piazza finalmente liberi, dopo venti anni di sofferenze, di povertà, di guerre e sfiancati dai lunghi mesi della lotta di liberazione.  

Donne e uomini tenacemente legati nonostante profonde diversità, cattolici, monarchici, repubblicani, liberali, socialisti, comunisti, anche fascisti ravveduti: civili, religiosi, militari.Protagonisti, formidabili della conquista di quella libertà del tutto nuova che ci avrebbe fatti cittadini e non più sudditi e con il sogno di un’Europa unita e pacifica.

Al coraggio di quelle donne e quegli uomini tributiamo oggi il più profondo ringraziamento.

Oggi è la festa di tutti gli Italiani, nessuno escluso: possiamo avere visioni del mondo differenti, ma nessuna di esse può prescindere dai principi sanciti nella Carta Costituzionale della nostra Repubblica democratica nata dalla Resistenza antifascista.

Abbiamo il dovere morale di far conoscere ai giovani la Storia del nostro Paese, la genesi della nostra democrazia, il prezzo pagato per la conquista del diritto di voto, come strumento fondamentale della democrazia perché sappiano apprezzarne il valore. Abbiamo l’obbligo di fornire loro gli strumenti per essere forti nella libertà di pensiero e di giudizio per non cadere negli inganni di visioni distorte della realtà e per poter essere cittadini a pieno titolo nell’esercizio dei loro diritti e dei loro doveri.

Godiamoci questo giorno di festa anche se oggi ci sentiamo laicamente più soli per la perdita di quella voce autorevole che negli ultimi dodici anni ha gridato al mondo la sacralità degli stessiprincipi che la nostra Costituzione scandisce in modo chiaro e inequivocabile: uguaglianza, solidarietà, accoglienza, inclusione, rispetto della dignità della persona umana, ripudio della guerra.

BUON 25 APRILE A TUTTI NOI!  

VIVA LA RESISTENZA, VIVA L’ITALIA LIBERA, DEMOCRATICA E ANTIFASCISTA!

——————————————————-

Anche a San Benedetto del Tronto si è svolta una partecipata manifestazione, con la presenza di tantissimi giovani.

Il comunicato stampa sui fatti del 25 aprile 2025 ad Ascoli Piceno

Aprile 27th, 2025

Quello celebrato quest’anno nel territorio Piceno è stato un “25 aprile” davvero partecipato e sentito, non solo nel capoluogo ma in molti piccoli centri della provincia, che hanno organizzato, anche nei giorni immediatamente precedenti la ricorrenza, convegni e incontri sull’insostituibile apporto della Resistenza per la liberazione del nostro Paese dall’oppressione nazifascista.

Ad Ascoli, già dalle celebrazioni in piazza Roma e in piazza Simonetti, alle autorità politiche, militari e religiose presenti hanno fatto cornice in gran numero i cittadini ascolani, rimarcando il sostegno, oggi come ottant’anni fa, alla democrazia e alla libertà. Ma è a Colle San Marco, presso il monumento e poi presso il sacrario, che si è registrata la maggior presenza di manifestanti, di tanti giovani, che hanno voluto esprimere la propria condivisione con gli ideali che spinsero tanti loro coetanei dí ottant’anni fa a fare la “scelta giusta”, imbracciando le armi per combattere contro i fascisti e i tedeschi.

La giornata di festa è stata disturbata più che dalla pioggia dall’attenzione che le forze dell’ordine, ma più di tutto dalla polizia locale amministrativa (attivissima in un giorno festivo), hanno riservato all’esposizione di un lenzuolo con la scritta “25 aprile, buono come il pane, bello come l’antifascismo”, apposto da Lorenza Roiati all’esterno della sua panetteria in piazza Arringo. Un’attenzione davvero eccessiva e preoccupante, frutto delle nuove politiche repressive legiferate dal nostro governo nei confronti di chi manifesta del tutto pacificamente il proprio pensiero.

L’Anpi provinciale di Ascoli Piceno esprime tutta la propria preoccupazione di fronte a questi episodi che sembrano avvenire in evidente disarmonia con la comprovata fedeltà ai valori costituzionali espressa in più occasioni dai vertici territoriali delle stesse forze dell’ordine e del governo. Anche lo striscione inneggiante “ai forni”, di chiara paternità neofascista, in demenziale risposta ai fatti di piazza Arringo, desta motivo di allarme in quanto gli autori di tali bravate, sebbene ben noti agli “addetti ai lavori”, non sono oggetto delle stesse “attenzioni” riservate a chi esprime un pensiero perfettamente in linea con i valori della nostra carta costituzionale.

ANPI PROVINCIALE ASCOLI PICENO 

Aspettando il 25 aprile

Aprile 16th, 2025
Screenshot
Screenshot

La banda Paolini

Aprile 1st, 2025

Una firma per Pinetta

Marzo 17th, 2025

l’Anpi provinciale di Ascoli Piceno aderisce alla petizione lanciata dalla sezione AIED di Ascoli Piceno per intitolare a Giuseppina (Pinetta) Teodori la scalinata che dall’Annunziata sale alla torre del Cucco, ai piedi della fortezza Pia.
Il nome di Pinetta, medico pediatra dell’ospedale cittadino per oltre trent’anni, è strettamente legato alle battaglie per il riconoscimento dei diritti civili e per essere stata fondatrice della locale sezione dell’Aied, da sempre unica struttura a tutela del diritto alla contraccezione e all’ interruzione di gravidanza.
Esperta alpinista, è stata la seconda italiana di tutti i tempi a conquistare la vetta dell’M6, nel Karakorum afghano a quota 6138.
Ma a noi piace ricordarla soprattutto per il suo impegno antifascista, messo in pratica negli anni dal 1967 al 1971 in appoggio alla resistenza greca contro il regime dei colonnelli; Pinetta fece parte infatti di un gruppo di coraggiosi ascolani che in quegli anni effettuò decine di viaggi in Grecia trasportando materiali e denaro per i partigiani greci.
Siamo certi che vorrete aderire all’iniziativa.
Come fare?
Stampate la pagina della petizione allegata, scansionatela e fatela pervenire all’Aied di Ascoli Piceno, in via Asiago 2, anche via e-mail all’indirizzo: aied_ap@libero.it
Oppure:
Venite a firmare presso la sede Anpi, in piazza Simonetti 36, tutti i giovedì, dalle 16 alle 17,30, o presso le sedi dell’Aied e del CAI di Ascoli.
Raccogliete le firme dei vostri familiari e dei vostri amici.
Grazie.