L’ANPI Nazionale ha incontrato stamani il Presidente della Repubblica per esporre il lavoro svolto sulle stragi nazifasciste e per chiedere un Suo interessamento
Stamani una delegazione dell’ANPI Nazionale – guidata dal Presidente Carlo Smuraglia – ha incontrato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per esporre il lavoro che l’Associazione ha svolto e sta svolgendo sul tema delle stragi nazifasciste del ’43-’45, per presentare il documento che ne è uscito e che è stato illustrato a Marzabotto e per chiedere un Suo interessamento al fine di ottenere finalmente verità e giustizia per le vittime. Il Presidente Napolitano ha mostrato molta attenzione e si è riservato di valutare tutte le possibili iniziative volte a tenere viva la questione stragi nel Paese. Queste, compiute in Italia dai nazisti, spesso con l’aiuto dei fascisti, dal 1943 al 1945, sono una pagina drammatica della storia del nostro Paese, che riguarda molte vittime innocenti (circa 15.000) e sulla quale ancora non c’è piena conoscenza, né piena giustizia, né completa verità, neppure sul piano storico. E mentre non si è mai discusso seriamente sulle responsabilità dell’enorme e ingiustificato ritardo, alcuni Tribunali militari si sono attivati, hanno svolto complesse istruttorie, hanno celebrato processi importanti. Le sentenze, peraltro, anche quelle definitive, non hanno potuto essere eseguite, perché i condannati risiedevano in Germania e comunque all’estero e poco risulta essere stato fatto, anche da parte dei competenti Ministeri italiani, per agevolare quelle esecuzioni.
IL LAVORO SVOLTO DALL’ANPI
L’Associazione ha raggiunto un accordo con l’Istituto Nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia (INSMLI), per completare le ricerche storiche finora compiute, fino a giungere alla definizione di una mappa completa ed esaustiva di tutto ciò che avvenne in quel doloroso triennio.
Ha altresì partecipato ai processi, costituendosi parte civile.
Ha promosso e sollecitato un’interpellanza per ottenere finalmente una discussione parlamentare ampia e serena sulle stragi e su quanto avvenuto, nel dopoguerra, rispetto ai famosi fascicoli “occultati”.
Ha infine promosso una petizione popolare, sulla quale si stanno raccogliendo le firme, soprattutto nelle zone più direttamente colpite, ma anche in altre, sempre per ottenere che in Parlamento (in questo o in quello che verrà) si discuta finalmente su questa pagina terribile della nostra storia, così contribuendo ad una definizione conclusiva.
Questo è il lavoro che l’Associazione ha fatto e intende proseguire, nell’interesse dei cittadini e delle popolazioni interessate, ma anche e soprattutto nell’interesse della giustizia e della verità. Peraltro, per ottenerle occorre un impegno deciso e costante da parte sia del Governo che del Parlamento, perché si possa imprimere alla vicenda delle stragi del ’43 – ’45 un impulso nuovo, che dia soddisfazione a chi attende ancora giustizia ed assicuri che la doverosa memoria di quelle tragiche vicende non sia travolta dall’oblio.