Contro il neofascismo, il nazismo e l’antisemitismo

Novembre 2nd, 2012 Nessun commento »

Contro il neofascismo, il nazismo e l’antisemitismo. Questa la triplice parola d’ordine che sintetizza un ordine del giorno approvato dal Comitato Nazionale dell’ANPI.

“Considerato – si spiega – che le manifestazioni neofasciste si stanno moltiplicando in tutta Italia, con adunate, celebrazioni della Marcia su Roma, raduni a Predappio, indizioni di assemblee pubbliche in tutta Italia; che tutto questo si unisce ad episodi gravissimi come quello del sacrario in ricordo di Rodolfo Graziani e ad altri addirittura ridicoli come quello del preside che ha tentato di collocare nell’aula magna di una scuola il ritratto di Benito Mussolini o la proposta, a Forlì, di intitolare l’aereoporto della città a Benito Mussolini; che, ancora, tutto questo si collega, più o meno direttamente, alle contemporanee irruzioni di giovani della destra fascista in alcune scuole di Roma.

“Considerato altresì – si aggiunge – che basta immettersi nella rete per trovare, manifestazioni altrettanto (e spesso più ancora) inaccettabili di fascismo e razzismo, con simboli inequivocabili e raccapriccianti;  che su vari siti nel web, appaiono quotidianamente scritti d’immonda propaganda antiebraica, che vanno perfino al di là del più bieco negazionismo, per irridere al sacrificio di Anna Frank, fare dichiarazioni deliranti di soddisfazione per la morte di Shlomo Venezia, e così via, in un crescendo di brutalità e di razzismo senza limiti.”

Il Consiglio nazionale dell’Anpi “ritiene che la misura sia ormai colma e che si debba finalmente porre fine a questa orgia di apologia del fascismo e dell’ideologia di un partito che ha ucciso oppositori, altri ne ha destinati a lunghi periodi di detenzione e/o di confino, ha mandato a morire tanti giovani in guerre assurde e perdute, ha perseguitato gli ebrei con le leggi razziali e in tante altre forme, in aiuto alle barbarie dei nazisti”.

“Considerato altresì che non è più tollerabile che non siano gli organi di Stato, le istituzioni pubbliche a far cessare queste vergognose manifestazioni, che richiamano alla mente soltanto orrore e morte e che è tempo che intervenga il Governo, si  muovano i Prefetti e i Questori, i preposti all’ordine pubblico, l’Autorità giudiziaria, per quanto di competenza di ciascuno. È fortemente auspicabile, nel contempo, che alla latitanza di molti partiti e della politica su queste tematiche, si sostituisca un rinnovato impegno”.

“Ritenuto – continua la nota – che non è più accettabile che, nel nostro sistema giuridico, manchi ancora una normativa diretta a troncare il diffondersi di fenomeni come quelli sopra descritti, su un “palcoscenico privilegiato” come quello del web e che sarebbe ora che il Governo procedesse alla ratifica del “protocollo addizionale alla Convenzione di Budapest” relativo agli atti di natura razzista e xenofoba, promosso dal Consiglio di Europa per un migliore coordinamento delle polizie per la prevenzione e repressione dei crimini informatici, con specifico riferimento alle varie forme di antisemitismo e razzismo”.

“Questa sciagurata éscalation di neofascismo e di razzismo – si sottolinea – deve trovarsi di fronte ad una barriera opposta dall’intera struttura dello Stato democratico, prima ancora che siano i cittadini ad opporsi, come peraltro stanno facendo, in tanti e da tempo, ma inutilmente.
Di questo quadro vergognoso se ne cominciano ad accorgere anche all’estero, dove non pochi giornali hanno dedicato largo spazio (ovviamente critico) alla vicenda del Sacrario per Graziani. Abbiamo attraversato periodi sgradevoli – oggi superati – in cui il nostro Paese veniva considerato con alterigia e disprezzo da altri popoli. Non possiamo accettare che ci considerino come un luogo pieno di “nostalgici”, che aspirano ad allinearci con alcuni tra i Paesi meno democratici di Europa”.

L’ANPI – si ricorda – ha lanciato un programma di impegno antifascista, il 25 luglio 2012, assieme all’Istituto Cervi ed ha invitato tutti i propri organismi periferici a mobilitarsi per difendere la nostra Carta Costituzionale. Ma bisogna fare ancora di più e bisogna coinvolgere i troppi cittadini disattenti o distratti, che ignorano o sottovalutano la pericolosità di questo fenomeno e di tutto ciò che sta accadendo in tante parti d’Italia. Soprattutto, occorre che siano coinvolte le istituzioni, a cominciare dal Governo”.

L’ANPI – si annuncia – chiederà un incontro al Ministro dell’interno per consegnare formalmente un dossier con le notizie delle principali manifestazioni fasciste e razziste dell’anno in corso, per valutare la situazione e le prospettive e chiedere che si superi l’arcaica concezione secondo la quale questi fatti possono porre, al più, qualche problema di ordine pubblico, per  entrare, invece, in campo con decisione, in tutte le forme previste dalla legge, in difesa della democrazia e dei valori portanti della Costituzione.

Analoga richiesta di incontro verrà indirizzata al Ministro della Pubblica Istruzione, perché non c’è dubbio (era scritto perfino nella legge “Scelba” del 1952, all’art. 9) che è proprio dalla scuola che occorre partire per creare una vera cultura democratica e antifascista, fornendo ai giovani dati storici e informazioni concrete su ciò che è avvenuto, in Italia, dal 1922 al 1945. Allo stesso Ministro, che ha partecipato, lo scorso anno, ad un viaggio – con studenti – ad Auschwitz, si chiederà un impegno per contribuire a rimuovere ogni ostacolo che si sta opponendo ai viaggi della memoria, tanto importanti anche ai fini formativi.

Verrà, altresì, richiesto un incontro col Vicepresidente del  Consiglio superiore della Magistratura, per studiare le forme di sensibilizzazione, su questi temi, all’interno del sistema giudiziario, anche mediante inserimento di alcune specifiche materie nei corsi di formazione, centralizzati e decentrati.

Infine, verrà chiesto un incontro al Ministro per la cooperazione internazionale Andrea Riccardi, che più volte ha assunto ferme posizioni specialmente a riguardo delle manifestazioni di razzismo e antisemitismo, per valutare quali iniziative possano essere assunte, sotto ogni profilo, per stroncare i gravi fenomeni più sopra denunciati, anche prendendo ispirazione da quanto si è fatto e si sta facendo in altri Paesi europei contro il negazionismo e raccogliendo gli appelli che sono comparsi anche sulla stampa (v. articoli di M. Pirani su “Repubblica” del 1 e 10 ottobre 2012).

“Nei prossimi mesi – si preannuncia – si compirà una verifica attenta di quanto si è potuto attuare e dei concreti risultati raggiunti; verifica che sarà peraltro effettuata in forma pubblica, ed eventualmente in concorso con altre Associazioni interessate, anche per il coinvolgimento della cittadinanza nel suo complesso”.

“L’ANPI – sottolinea il documento – tiene a ribadire, conclusivamente, che non è questo il Paese che sognavano i combattenti per la libertà e che è necessario ricondurlo al più presto entro i binari della legalità, della democrazia e dell’antifascismo, anche per rispetto al sacrificio di quanti hanno perduto la vita, combattendo contro i fascisti ed i tedeschi, per dare al nostro Paese la libertà. Tutta l’Associazione è fortemente impegnata – e deve esserlo sempre di più – per impedire una insopportabile deriva, populista, razzista e nostalgica del fascismo; ci dobbiamo considerare permanentemente impegnati a difendere i valori della democrazia e della Costituzione”.

Anpi: basta violenza alle donne

Novembre 1st, 2012 Nessun commento »

L’ANPI è a favore, con fermezza e convinzione, della “Convenzione contro la violenza maschile sulle donne”. Questo in estrema sintesi il significato di un ordine del giorno del Comitato nazionale ANPI del 30 ottobre.

“Il Comitato nazionale dell’ANPI – si legge – condivide la denuncia e le proposte avanzate dalla “Convenzione contro la violenza maschile sulle donne”.
“L’ANPI – si sottolinea – considera l’allarmante aumento della violenza sulle donne, un aspetto particolarmente ripugnante del generale degrado culturale che vede fra l’altro riapparire nel nostro Paese fenomeni di aggressività, intolleranza, esaltazione di eventi e persone delle cui responsabilità l’Italia non ha mai preso sufficientemente coscienza. Fra questi ritorni che ricordano la cultura fascista, è sicuramente presente il virilismo, la prepotenza e la sopraffazione. E, sopra ogni cosa e prima di tutto, un’idea della donna come proprietà privata al cui possesso sarebbe una debolezza inaccettabile rinunciare: un disonore per la propria autorità di maschio”.

L’ANPI – si rileva – per la sua stessa origine e ragion d’essere, avendo nelle sue file donne che per prime hanno concretamente combattuto per cancellare (si sperava una volta per tutte) quella cultura, da mesi ha avviato iniziative e campagne per contrastare l’odioso ritorno.
Proprio per il pericoloso moltiplicarsi degli atti di violenza e l’insufficiente contrasto da parte delle istituzioni, l’ANPI moltiplica i suoi interventi anche nelle scuole, dove incontra l’appassionato interesse delle giovanissime generazioni. In questo ambito sta organizzando per il mese di febbraio un convegno nazionale sul coraggio delle donne, anche nel periodo fascista, nel corso del quale intende approfondire la storia di quel che il fascismo è stato per le donne e, soprattutto, come certi elementi della cultura fascista tendano a riemergere come costante in questo Paese.

L’ANPI incontra il Presidente Napolitano

Ottobre 31st, 2012 Nessun commento »

 

L’ANPI Nazionale ha incontrato stamani il Presidente della Repubblica per esporre il lavoro svolto sulle stragi nazifasciste e per chiedere un Suo interessamento

 

Stamani una delegazione dell’ANPI Nazionale – guidata dal Presidente Carlo Smuraglia – ha incontrato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per esporre il lavoro che l’Associazione ha svolto e sta svolgendo sul tema delle stragi nazifasciste del ’43-’45, per presentare il documento che ne è uscito e che è stato illustrato a Marzabotto e per chiedere un Suo interessamento al fine di ottenere finalmente verità e giustizia per le vittime. Il Presidente Napolitano ha mostrato molta attenzione e si è riservato di valutare tutte le possibili iniziative volte a tenere viva la questione stragi nel Paese. Queste, compiute in Italia dai nazisti, spesso con l’aiuto dei fascisti, dal 1943 al 1945, sono una pagina drammatica della storia del nostro Paese, che riguarda molte vittime innocenti (circa 15.000) e sulla quale ancora non c’è piena conoscenza, né piena giustizia, né completa verità, neppure sul piano storico. E mentre non si è mai discusso seriamente sulle responsabilità dell’enorme e ingiustificato ritardo, alcuni Tribunali militari si sono attivati, hanno svolto complesse istruttorie, hanno celebrato processi importanti. Le sentenze, peraltro, anche quelle definitive, non hanno potuto essere eseguite, perché i condannati risiedevano in Germania e comunque all’estero e poco risulta essere stato fatto, anche da parte dei competenti Ministeri italiani, per agevolare quelle esecuzioni.

IL LAVORO SVOLTO DALL’ANPI

L’Associazione ha raggiunto un accordo con l’Istituto Nazionale per la storia del movimento di liberazione  in Italia (INSMLI), per  completare  le ricerche storiche finora compiute, fino a giungere alla definizione di una mappa completa ed esaustiva di tutto ciò che avvenne in quel doloroso triennio.

Ha altresì partecipato ai processi, costituendosi parte civile.

Ha promosso e sollecitato un’interpellanza per ottenere finalmente una discussione parlamentare ampia e serena sulle stragi e su quanto avvenuto, nel dopoguerra, rispetto ai famosi fascicoli “occultati”.

Ha infine promosso una petizione popolare, sulla quale si stanno raccogliendo le firme, soprattutto nelle zone più direttamente colpite, ma anche in altre, sempre per ottenere che in Parlamento (in questo o in quello che verrà) si discuta finalmente su questa pagina terribile della nostra storia, così contribuendo ad una definizione conclusiva.

Questo è il lavoro che l’Associazione ha fatto e intende proseguire, nell’interesse dei cittadini e delle popolazioni interessate, ma anche e soprattutto nell’interesse della giustizia e della verità. Peraltro, per ottenerle occorre un impegno deciso e costante da parte sia del Governo che del Parlamento, perché si possa imprimere alla vicenda delle stragi del ’43 – ’45 un impulso nuovo, che dia soddisfazione a chi attende ancora giustizia ed assicuri che la doverosa memoria di quelle tragiche vicende non sia travolta dall’oblio.

 

 

 

 

Prima….

Ottobre 31st, 2012 Nessun commento »

 


Prima vennero per i comunisti e io non dissi nulla perché non ero comunista.
Poi vennero per i socialisti e io non dissi nulla perché non ero socialista.
Poi vennero per i sindacalisti e io non dissi nulla perché non ero sindacalista.
Poi vennero a prendere me. E non era rimasto più nessuno che potesse dire qualcosa.

 

Martin Niemöller
(Discorsi, 1945)

 

Le sezioni Anpi della nostra Provincia

Ottobre 30th, 2012 Nessun commento »

Segnaliamo i recapiti delle Sezioni Anpi della Provincia picena:

Acquasanta Terme – anpi.acquasantaterme@gmail.com

Comunanza – anpi.comunanza@gmail.com

San Benedetto del Tronto – anpisanbenedettotronto@gmail.com

Colle San Marco: Monumento ai Partigiani