Per celebrare l’80mo anniversario dell’eccidio del Ponterotto, episodio che tra il 12 e il 13 giugno 1944 vide la morte dei partigiani Neutro e Salvatore Spinozzi e del brigadiere dei Carabinieri Elio Fileni uccisi dai nazifascisti, sul cippo di via della Resistenza che ricorda la strage, nel tratto della strada che percorre il quartiere Ponterotto, Comune, Provincia e Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi), hanno tenuto una commemorazione nel corso della quale è stata deposta una corona d’alloro in omaggio al sacrificio compiuto dai tre Caduti in nome della libertà.
Per celebrare l’80’ Anniversario della Liberazione di Ascoli Piceno dal nazifascismo
11 Giugno 2024 Nessun commento »Per ricordare Francesco Ciotti, Fausto Simonetti, Antonio Baccari e Jacob Heliczer, caduti nel 1944 per mano degli assassini nazifascisti
6 Giugno 2024 Nessun commento »Questa mattina, 6 giugno, una delegazione dell’ANPI provinciale di Ascoli Piceno ha deposto una corona d’alloro ai piedi del cippo che sulla strada per Venagrande ricorda l’uccisione, per mano fascista, del Partigiano Francesco Ciotti. Presenti la figlia e il genero del valoroso Partigiano, i quali hanno ricordato, commossi, alcuni episodi dei terribili giorni della lotta contro i fascisti e le truppe di occupazione tedesche.
Dopo questa prima cerimonia commemorativa, la delegazione si è recata presso la ex ICO, sulla strada della Bonifica, per deporre una seconda corona d’allora ai piedi del cippo in memoria dei Partigiani Fausto Simonetti, Ottavio Baccari e Jacob Heliczer.
Francesco Ciotti era nato ad Ascoli Piceno il 27 gennaio 1915; già sergente maggiore di artiglieria, si era unito alla Resistenza e faceva parte della banda partigiana Petrelli, che operava nella zona dell’Ascensione.
Ciotti aveva avvicinato un gruppo di giovani militi della guardia repubblichina proponendo loro di disertare e passare dalla parte dei Partigiani. Il gruppo aveva apparentemente accettato, ma quando Francesco, il 6 giugno del 1944, si recò all’appuntamento prestabilito, in località “Cima in Forca”, invece dei presunti disertori trovò ad aspettarlo un reparto fascista che non esitarono a fucilarlo e ad abbandonarlo agonizzante sulla strada per Venagrande.
Fausto Simonetti era nato ad Ascoli Piceno nel 1921. Arruolatosi nel 1939 in Aeronautica come aiutante sanitario, durante la guerra fu mobilitato sul Fronte occidentale e in Libia. Rientrato in Italia nel febbraio del 1943, al momento dell’armistizio si trovava con il suo reparto in provincia di Foggia. Decise di tornare ad Ascoli ed entrò nella Resistenza, aggregandosi alla banda che operava a Colle San Marco. Nei combattimenti del 3 ottobre Simonetti, riuscì a sottrarsi alla cattura. Continuò ad essere tra gli organizzatori della Resistenza locale, curando il collegamento del Comando dell’VIII Armata alleata con le basi delle Marche e dell’Abruzzo, militando nella formazione del Capitano Stipa. Nel giugno del 1944 il giovane aviere, come è ricordato nella motivazione della Medaglia d’oro, “… attivamente ricercato dai nazifascisti cadeva, per delazione, in un’imboscata. Catturato e sottoposto a minacce e torture, nulla rivelava circa i dislocamenti e l’organizzazione delle forze partigiane della zona. Esasperati dal contegno fiero e sprezzante, i suoi aguzzini lo fucilarono finendolo, mentre agonizzava, a colpi di calcio di fucile. Fulgido esempio di tenacia, sprezzo della vita e di assoluta dedizione agli ideali di Patria e di libertà”.
A Fausto Simonetti è stata conferita la Medaglia d’Oro al Valor Militare.
Antonio Baccari era un anziano antifascista di idee anarchiche, arrestato su indicazione di un fascista ascolano. Spesso, insieme a Simonetti, suo compagno di reclusione nel Forte Malatesta, veniva condotto a “Villa Triste”, in località Marino del Tronto, dove entrambi venivano torturati sia dalle SS tedesche che da fascisti ascolani.
Il 6 giugno 1944, dopo l’ennesimo interrogatorio, furono barbaramente uccisi a Marino del Tronto, poco distante dalla villa delle torture.
La stessa sorte era già toccata, il 9 maggio 1944, a Jacob Heliczer, classe 1907, Partigiano della banda Paolini. Dottore ebreo di origine polacca Heliczer, che era riuscito nei mesi precedenti a evitare di essere internato nel campo di Servigliano, venne ucciso dopo atroci torture – tra cui l’asportazione degli occhi – da parte dei torturatori nazifascisti. Stando al racconto della moglie, Sabina Neumann Heliczer, il suo corpo nudo rimase per alcuni giorni in una pozza di sangue in mezzo alla strada.
Isole del Confino
6 Maggio 2024 Nessun commento »Nell’ambito delle celebrazioni organizzate dall’Anpi provinciale di Ascoli Piceno per il 79’ Anniversario della Liberazione dal nazifascismo, si comunica che martedì 7 Maggio, alle ore 17,00, presso la Bottega del Terzo Settore, in corso Trento e Trieste di Ascoli Piceno, sarà inaugurata la mostra “Ribelli al Confino”, realizzata dall’ANPPIA (Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti).
La mostra, già presentata in numerose città italiane, è il frutto di studi e ricerche storiche volti a sensibilizzare il pubblico e in particolare le giovani generazioni alla storia del confino politico durante il regime fascista e alle diverse forme di opposizione adottate dalle vittime.
Il percorso espositivo è costituito da una serie di pannelli fotodocumentari che narrano le vicissitudini dei cinquanta antifascisti marchigiani condannati al confino dal regime fascista sull’isola di Ventotene, tristemente nota nel 1939 come la maggiore cittadella confinaria fascista.
Nel corso della stessa serata, alle 18,30, verrà proiettato il docufilm “Voci dal Confino” di Claudio Di Mambro, Luca Mandrile e Umberto Migliaccio, che racconta la vicenda poco nota, per certi versi destinata all’oblio, della colonia confinaria di Ponza.
Dal 1928 al 1939 su quell’isola furono relegate più di duemila persone, tra le quali eminenti antifascisti come Pertini, Terracini, Fancello, Basso, Secchia, Tommasini, Domaschi e tanti altri.
Attraverso testimonianze dirette, fonti d’archivio e contributi di alcuni storici il documentario ricostruisce le vicende storiche e umane dei perseguitati politici.
All’inaugurazione della mostra, visitabile fino al 10 maggio dalle ore 10,00 alle 18,00, saranno presenti Gianluca Quacquarini (segretario regionale ANPPIA Marche), Umberto Migliaccio (coregista del documentario), l’On. Claudio Maderloni (figlio di un confinato politico e dirigente dell’ANPI nazionale). Coordinerà la serata il Prof. Giorgio Tabani.
Si ringrazia la Bottega del Terzo Settore per la disponibilità e l’accoglienza riservata all’iniziativa.