Archive for Aprile 2025

3 maggio 2025, manifestazione antifascista ad Ascoli Piceno

Aprile 30th, 2025

COMUNICATO STAMPA

L’ Anpi provinciale di Ascoli Piceno parteciperà alla manifestazione antifascista, indetta per sabato 3 maggio ad Ascoli Piceno, in risposta alle infami provocazioni della destra che si è permessa di evocare il macabro spettro dei forni crematori.

Ascoli Piceno, Medaglia d’Oro al Valor Militare per attività partigiana, come la sua Provincia, è bersaglio – come purtroppo avviene in molte altre città d’Italia – delle intemperanze di gruppi di neofascisti, che agiscono in spregio alle leggi che vietano l’ostentazione di simboli e/o atteggiamenti del ventennio fascista illiberale: intriso di   violenza, basato sulle prevaricazioni e la vile  persecuzione degli oppositori.

Malgrado le assicurazioni ricevute dai vertici dell’ordine pubblico cittadino, di cui non abbiamo motivo di dubitare, riteniamo doveroso stigmatizzare l’inammissibilità di comportamenti che minano il clima di serena convivenza democratica e auspichiamo che i responsabili dell’affissione di striscioni incitanti all’odio e alla violenza vengano al più presto individuati e perseguiti penalmente. 

L’Anpi parteciperà alla manifestazione del 3 maggio perché dal 22 dicembre 1944, giorno della sua costituzione ad Ascoli Piceno, si è fatta carico di custodire la Memoria della Resistenza, dei suoi 378 caduti nel territorio provinciale, di celebrare il loro sacrificio con la costruttiva espressione di riconoscenza per la libertà che con il loro sangue essi ci hanno donato. 

Saremo in piazza insieme a tutti gli antifascisti per dire ancora una volta NO AL FASCISMO e NO ALLA VIOLENZA: sono queste le due bandiere ideali che accomunano le cittadine e i cittadini al di là delle rispettive visioni del mondo, proprio come avvenne ottant’anni fa per i nostri Partigiani.

La segreteria provinciale

Il discorso della vicepresidente provinciale Rita Forlini a Colle San Marco

Aprile 27th, 2025

Un pugno al fianco destro mi scaraventa sul pavimento. Faccio per rialzarmi, ma una tallonata mi arriva sul rene destro. Un urlo si smorza nella mia gola, mi pare di svenire, non capisco se il dolore che sento viene dalla parte colpita o dal cervello. Due dita mi afferrano il lobo dell’orecchio destro e torcono. Adagio, adagio. Ma la torsione continua fino a quando la mano che la provoca può girare su se stessa. Il dolore si fa atroce, prende tutti i nervi della testa. Sento dire: – È un fachiro. Ridono. cessa la torsione del lobo, ma subito un pugno tra l’orecchio e l’occipite mi sbatte ancora sul pavimento. Ho nelle orecchie un ronzio tanto forte che, per qualche minuto, è come se fossi sordo. Sto per rimettermi sullo sgabello, ma sempre quella mano mi afferra e mi fa rimettere in piedi. Mentre riprendo l’equilibrio un altro colpo sul fianco destro, dal basso in alto, quasi mi solleva da terra. Mi sentii sollevare di peso, feci mezza piroetta e ricaddi a capofitto. Se non fossi stato pronto a salvarmi con i gomiti, la testa mi si sarebbe spezzata. Sghignazzavano […] Koch si rivelava uomo di poche parole e di scarsa fantasia. Ripeteva le cose già dette. Sentii una pistolettata e andai a sbattere con la testa sui piedi di qualcuno. Un pugno mi era arrivato tra l’orecchio e la mascella destra. Un dente spezzato si rivoltava tra la lingua e il palato, tra saliva e sangue.” 

Testimonianza di Giulio Alonzi, un sopravvissuto alle torture del criminale Pietro Koch, sequestratore, assassino, ingaggiato dal regime per togliere di mezzo gli oppositori. 

Dora Tombini, antifascista, partigiana ascolana, tanti interrogatori, il più devastante nella sede della Guardia Nazionale Repubblicana di Palazzo Sgariglia, oltre otto ore di torturearmi puntate alle spalle, colpita più volte dal frustino dello scagnozzo del tenente colonnello Torregrossa, innervosito dal suo tenace silenzio. Dora esce deturpata sul viso, ha perso per sempre l’uso di un occhio; 14 capi d’imputazione di cui quattro prevedono la pena di morte

Buongiorno a tutti i presenti, un saluto deferente alle autorità civili, militari e religiose: rappresentanti delle istituzioni dell’Italia libera, repubblicana e democratica, nata dalla Resistenza e dalla sconfitta del nazi fascismo. 

Vi ho letto due atti di fascismo: un regime violento e sanguinario che si imponeva con la coercizione, le prepotenze, le persecuzioni, l’annientamento della dignità di chi reputava nemico e non funzionale ai propri scopi.

Il 25 aprile 1945 le italiane e gli italiani scesero in piazza finalmente liberi, dopo venti anni di sofferenze, di povertà, di guerre e sfiancati dai lunghi mesi della lotta di liberazione.  

Donne e uomini tenacemente legati nonostante profonde diversità, cattolici, monarchici, repubblicani, liberali, socialisti, comunisti, anche fascisti ravveduti: civili, religiosi, militari.Protagonisti, formidabili della conquista di quella libertà del tutto nuova che ci avrebbe fatti cittadini e non più sudditi e con il sogno di un’Europa unita e pacifica.

Al coraggio di quelle donne e quegli uomini tributiamo oggi il più profondo ringraziamento.

Oggi è la festa di tutti gli Italiani, nessuno escluso: possiamo avere visioni del mondo differenti, ma nessuna di esse può prescindere dai principi sanciti nella Carta Costituzionale della nostra Repubblica democratica nata dalla Resistenza antifascista.

Abbiamo il dovere morale di far conoscere ai giovani la Storia del nostro Paese, la genesi della nostra democrazia, il prezzo pagato per la conquista del diritto di voto, come strumento fondamentale della democrazia perché sappiano apprezzarne il valore. Abbiamo l’obbligo di fornire loro gli strumenti per essere forti nella libertà di pensiero e di giudizio per non cadere negli inganni di visioni distorte della realtà e per poter essere cittadini a pieno titolo nell’esercizio dei loro diritti e dei loro doveri.

Godiamoci questo giorno di festa anche se oggi ci sentiamo laicamente più soli per la perdita di quella voce autorevole che negli ultimi dodici anni ha gridato al mondo la sacralità degli stessiprincipi che la nostra Costituzione scandisce in modo chiaro e inequivocabile: uguaglianza, solidarietà, accoglienza, inclusione, rispetto della dignità della persona umana, ripudio della guerra.

BUON 25 APRILE A TUTTI NOI!  

VIVA LA RESISTENZA, VIVA L’ITALIA LIBERA, DEMOCRATICA E ANTIFASCISTA!

——————————————————-

Anche a San Benedetto del Tronto si è svolta una partecipata manifestazione, con la presenza di tantissimi giovani.

Il comunicato stampa sui fatti del 25 aprile 2025 ad Ascoli Piceno

Aprile 27th, 2025

Quello celebrato quest’anno nel territorio Piceno è stato un “25 aprile” davvero partecipato e sentito, non solo nel capoluogo ma in molti piccoli centri della provincia, che hanno organizzato, anche nei giorni immediatamente precedenti la ricorrenza, convegni e incontri sull’insostituibile apporto della Resistenza per la liberazione del nostro Paese dall’oppressione nazifascista.

Ad Ascoli, già dalle celebrazioni in piazza Roma e in piazza Simonetti, alle autorità politiche, militari e religiose presenti hanno fatto cornice in gran numero i cittadini ascolani, rimarcando il sostegno, oggi come ottant’anni fa, alla democrazia e alla libertà. Ma è a Colle San Marco, presso il monumento e poi presso il sacrario, che si è registrata la maggior presenza di manifestanti, di tanti giovani, che hanno voluto esprimere la propria condivisione con gli ideali che spinsero tanti loro coetanei dí ottant’anni fa a fare la “scelta giusta”, imbracciando le armi per combattere contro i fascisti e i tedeschi.

La giornata di festa è stata disturbata più che dalla pioggia dall’attenzione che le forze dell’ordine, ma più di tutto dalla polizia locale amministrativa (attivissima in un giorno festivo), hanno riservato all’esposizione di un lenzuolo con la scritta “25 aprile, buono come il pane, bello come l’antifascismo”, apposto da Lorenza Roiati all’esterno della sua panetteria in piazza Arringo. Un’attenzione davvero eccessiva e preoccupante, frutto delle nuove politiche repressive legiferate dal nostro governo nei confronti di chi manifesta del tutto pacificamente il proprio pensiero.

L’Anpi provinciale di Ascoli Piceno esprime tutta la propria preoccupazione di fronte a questi episodi che sembrano avvenire in evidente disarmonia con la comprovata fedeltà ai valori costituzionali espressa in più occasioni dai vertici territoriali delle stesse forze dell’ordine e del governo. Anche lo striscione inneggiante “ai forni”, di chiara paternità neofascista, in demenziale risposta ai fatti di piazza Arringo, desta motivo di allarme in quanto gli autori di tali bravate, sebbene ben noti agli “addetti ai lavori”, non sono oggetto delle stesse “attenzioni” riservate a chi esprime un pensiero perfettamente in linea con i valori della nostra carta costituzionale.

ANPI PROVINCIALE ASCOLI PICENO 

Aspettando il 25 aprile

Aprile 16th, 2025
Screenshot
Screenshot

La banda Paolini

Aprile 1st, 2025