25 Aprile, l’intervento di Pietro Perini a Colle San Marco

27 Aprile 2022 Lascia un commento »

Questo 25 Aprile ha un titolo: FESTA DELLA LIBERAZIONE DAL NAZIFASCISMO e quest’anno ha anche un sottotitolo rappresentato dall’Art. 11 della nostra Costituzione: L’ITALIA RIPUDIA LA GUERRA!!
Buongiorno a tutte e a tutti, porgo il benvenuto dell’ANPI a tutte le autorità intervenute, militari, civili e religiose e naturalmente a tutti i presenti che hanno sentito il bisogno, in questo giorno, di salire su questo Colle e Buon onomastico a tutti i Marco.
Oggi celebriamo la Liberazione dal nazifascismo, dalla guerra, dalla dittatura; 77 anni fa in questo giorno gli italiani si riappropriarono della loro Libertà. Oggi tutti noi dovremmo essere felici di poter festeggiare questa ricorrenza ma, come si fa ad essere felici quando tutto ciò che costò sangue e morte di milioni di persone per essere conquistato, viene rimesso di nuovo in discussione, in pericolo ?
Oggi abbiamo davanti a noi la prova provata che Libertà e Democrazia non sono beni acquisiti per sempre.
Sembra incredibile ma oggi ritorniamo a parlare di guerra. Una parola che l’umanità intera dovrebbe cancellare dai propri vocabolari e che al contrario, giorno dopo giorno, rende più attuale e della quale, drammaticamente, pare non possa fare a meno.
Si, perché oggi ognuno di noi ha la mente devastata da ciò che sta accadendo in Ucraina, forse perché tutto quanto sta accadendo nella nostra Europa, forse perché tutte le televisioni martellano ora dopo ora su questo argomento. Ma la guerra non ha mai abbandonato questo nostro mondo: 6D7BCAA2-D5E2-4E8B-BE5F-CB6A4E1F18D5
Afghanistan
Algeria
Burundi
Brasile
Colombia
Congo R.D.
Costa d’Avorio
Egitto
Eritrea-Etiopia
Filippine
Yemen
Indonesia
Iraq
Israele-Palestina
Libia
Kashmir
Kurdistan
Nepal
Nigeria
Repubblica Centrafricana
Siria
Somalia
Sudan
Uganda
E ora Ucraina
Questi sono solo alcuni dei conflitti attivi in questo nostro povero mondo, queste sono guerre che fino ad ora hanno provocato oltre 5.000.000 di vittime. Queste sono le guerre di cui non si parla o di cui si parla sempre molto poco, come se ci fossero guerre di Serie A e guerre di Serie B, scordandosi che una guerra è sempre una guerra a prescindere dalle parti che si combattono, a prescindere dagli interessi che le hanno provocate, a prescindere dal colore della pelle di chi le combatte.
Pare che esista un solo metodo efficace per fare in modo che certi conflitti cessino, parliamo di sanzioni, di boicottaggi, di embarghi verso le nazioni che hanno scatenato ingiustamente un conflitto ma, se veramente volessimo fare in modo che in un mondo futuro non si parli più di guerre, questi metodi dovrebbero essere usati unicamente verso i costruttori di armi. Eserciti ed armi dovrebbero essere impiegati unicamente per combattere seriamente tutti coloro che giorno per giorno limitano democrazia e libertà in ogni Paese: mafie di ogni tipo e terrorismo. 3C37915A-881C-4EEB-8FAB-9F836154D8D3
Dovunque c’è una guerra, dovunque ci sono armi che sparano, ci sono donne, uomini e bambini che muoiono, che soffrono per la fame, la sete e le malattie, ci sono città che vengono letteralmente demolite da razzi e cannonate. Ma ogni colpo esploso non demolisce soltanto edifici, scuole, ospedali; ogni colpo esploso contribuisce a demolire, giorno dopo giorno, lentamente ed inesorabilmente, la Libertà di ognuno di noi. E poi ci sono i profughi, famiglie intere che fuggono per mettersi in salvo, per mettere in salvo i propri figli, abbandonando le proprie case e tutto ciò che erano riuscite a costruirsi nel corso della propria esistenza. Stiamo assistendo in questi giorni ad una corsa all’accoglienza e all’ospitalità, finalmente condivise da tutti gli schieramenti politici che con questo nobile atteggiamento hanno però certificato anche qui l’esistenza di profughi di serie A e profughi di Serie B evidenziando la profonda differenza tra l’accoglienza riservata ai profughi di questo conflitto e coloro che fuggono da quelli medio orientali ed africani arrivando a distinguerli come veri e falsi profughi.
E poi ci sono i giovani, quelli di ieri e quelli di oggi. Quelli di ieri purtroppo non ci sono più, portati via dal tempo trascorso e dalla guerra combattuta per garantirci un futuro migliore del loro presente ma che se potessero sbirciare un solo momento nella nostra epoca ci direbbero – ma che state facendo? Che cosa state combinando? I nostri sacrifici a che cosa sono serviti? – Quelli di oggi ai quali dovremmo chiedere scusa per il mondo che abbiamo intenzione di lasciare loro in eredità. 773FD97A-92BC-4D48-8F91-678B88A91786
Guerre, sangue, morti, devastazioni, eccidi. Eppure ci siamo già passati. Dove è andata a finire la famosa memoria storica che dovrebbe servire per evitare di compiere ancora gli errori del passato? Essa è stata pian piano risucchiata dall’imbarbarimento generale che da anni ormai ha colpito l’umanità rendendola cattiva, senza più rispetto verso il prossimo, con comportamenti sempre più fedeli alle situazioni che i media amano propinarci: il 90% delle pagine dei giornali e dei TG televisivi non fanno altro che pubblicizzare brutte e cattive notizie che accompagnano giorno per giorno le nostre esistenze. Forse variando queste percentuali a favore delle belle e buone notizie anche l’animo umano potrebbe essere alimentato in maniera diversa.
In mezzo a tutto questo buio, tuttavia, la fiaccola della speranza non si è mai spenta, alimentata quotidianamente dalle nuove generazioni che hanno già capito quali sono le giuste strade da seguire e da un Papa che oggi rappresenta l’unica voce fuori dal coro. Toccherà a questi giovani, ancora una volta, come i loro coetanei di 77 anni fa, mettere mano a tutti i nostri errori, continuando a sostenere strenuamente una parola della quale ci siamo dimenticati l’esistenza: PACE. I giovani di tutto il pianeta hanno già capito che devono impegnarsi, tutti uniti, per raggiungere i loro traguardi, ce lo hanno dimostrato in più di una occasione.
E poi, ognuno di loro, in ogni parte del mondo, sa già cantare Bella Ciao.
Buon 25 Aprile.

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