Buon giorno, a nome dell’ANPI di Ascoli Piceno porgo il benvenuto a tutti i presenti, alle autorità civili, militari, religiose e a tutte le associazioni combattentistiche.
Buon onomastico a tutti i Marco presenti e Buon compleanno a tutti. Oggi è il compleanno di tutte le italiane e di tutti gli italiani, oggi celebriamo la nostra Libertà . Festeggio questa giornata con tanta amarezza nel cuore perché tra di voi non vedo più risaltare la folta capigliatura bianca del nostro caro William ma, sono sicuro, lui è quì, come sempre, da qualche parte, in mezzo a noi e allora, buon 25 Aprile William!
Questo è il primo 25 Aprile senza partigiani.
Da oggi, ufficialmente, la Brigata Partigiana Colle San Marco ci passa il testimone.
Oggi più che mai abbiamo bisogno di essere tutti uniti, perché il messaggio dei nostri Partigiani è sempre stato chiaro: continuate sempre la nostra Resistenza.
La Libertà che festeggiamo oggi è la madre di tutte le Libertà. È quella Libertà che permette all’umanità di riscattarsi, di annientare le schiavitù, di abbattere il giogo delle dittature, di far vivere interi popoli e nazioni nella democrazia. È la Libertà che, per essere ottenuta, pretende il prezzo più alto, un prezzo che si paga con morti e sangue. È la Libertà voluta da donne e uomini che si sono sacrificati sapendo che non ne avrebbero goduto ma avrebbero permesso alle generazioni future di vivere in un mondo nuovo. È la Libertà che partorisce tante altre forme di Libertà. La Libertà di vivere, di studiare, di lavorare, di scrivere e di leggere, di giocare, di parlare, di credere oppure no, di essere bianco oppure nero, di amare una donna oppure un uomo, di avere un’idea oppure un’altra. Ma questa Libertà, così potente e poderosa è allo stesso tempo estremamente fragile e delicata, essa non è come una sterminata prateria dove ognuno di noi può andare a suo piacimento, essa ha dei confini ben precisi, che non bisogna oltrepassare mai, perché facendolo si dissolverebbe come neve al sole. È un confine netto, invalicabile, che ci ammonisce sul fatto che la nostra Libertà termina dove ha inizio quella di un nostro simile. È una regola semplice, che alimenta, ingigantisce e rinvigorisce ogni Libertà tutte le volte che viene rispettata. Tutto questo rappresenta la vera Libertà. Ma, da bravi esseri umani, cerchiamo, sempre più spesso di aggirare questa semplicissima regola è così abbiamo fatto in modo di crearci altri tipi di Libertà: le Libertà che ci prendiamo.
Così ci prendiamo la Libertà di uccidere, di dichiarare guerra, di respingere chi ci chiede aiuto, di odiare chi non la pensa come noi, di ricordare il compleanno di un assassino come hiltler, di negare l’Olocausto, di deridere e vessare chi è più debole, di imbrattare i muri delle nostre città con svastiche, di fare il saluto romano, ma anche di malmenare o peggio assassinare una donna e di prendere a pugni un insegnante. Ogni volta che ci prendiamo di queste Libertà, indeboliamo quella di ognuno di noi. È come se ogni volta facessimo un passo verso l’orlo di una voragine. E sapete perché ci prendiamo tutte queste Libertà? Perché nella nostra vita quotidiana che abbiamo così ben condito di Whats App, Facebook, Instagram, Internet che sono diventati le nostre necessità primarie, ci siamo dimenticati completamente di un ingrediente, il più importante. Talmente importante che è anche l’unico che permette alla nostra Libertà di sopravvivere e prosperare: si chiama Rispetto. Il Rispetto però è un cliente scomodo. Ai genitori costa fatica pretenderlo, la scuola non lo insegna più perché ha completamente snaturato il proprio ruolo, i politici ne fanno volentieri a meno, ormai questo termine risuona solo tra mafiosi e tra camorristi che però lo usano come sinonimo di omertà. Senza il rispetto non può esserci Libertà. Per il genere umano la Libertà è un bene prezioso come l’aria e noi ogni giorno, ci stiamo stringendo un cappio intorno alla gola. Non ci accorgiamo che stiamo soffocando piano piano, perché stiamo distruggendo la nostra Libertà. È una società che ha imboccato la strada più pericolosa che aveva a disposizione, all’orizzonte non si percepisce nulla di buono, almeno fino a quando non torneremo a dire tre semplici parole: GRAZIE, SCUSA e PER FAVORE!
VIVA LA LIBERTÀ E BUON 25 APRILE A TUTTI