Il discorso del Vice presidente provinciale Pietro Perini alla Celebrazione del 3 ottobre 2015 a Colle San Marco

8 Ottobre 2015 Lascia un commento »

Oggi siamo in tanti, eppure ne manca uno. Manca una persona che è stata sempre presente qui a San Marco, manca un piccolo Partigiano: manca Mario Cruciani.

Mario se n’è andato quattro mesi fa.

Mario era un comunista, ma prima ancora era un partigiano.

Era un comunista nel senso più ampio del significato di comunismo, era un comunista di quelli che non esistono più, di altri tempi, ancora con la falce e martello e la testa di Lenin in bella mostra sul suo berretto, uno di quelli che diceva sempre pane al pane e vino al vino. Era fiero di esserlo, ma la cosa che lo inorgogliva più di ogni altra era quella di poter dire che era stato un partigiano.

Era il nostro piccolo partigiano. 

Mario se n’è andato, oppure, chissà… se n’è voluto andare. Forse ha preferito andarsene per non essere più testimone di quei valori, per i quali tanti come lui hanno combattuto e dato la loro vita, che oggi, quotidianamente, vengono calpestati.

Accadono sempre più cose stranissime in questa nostra epoca, è come se tutto girasse al contrario: chi non lavora e soprattutto chi non compie il proprio dovere, continua a percepire altissimi stipendi e pensioni da capogiro; chi invece cerca un semplice lavoro che gli dia modo di condurre una vita decorosa, non riesce a trovarlo. Parliamo di Europa Unita e gli Stati che ne fanno parte ricostruiscono muri e recintano di filo spinato i loro confini. Abbiamo vissuto gli orrori della guerra, i bombardamenti, il fascismo, il nazismo, siamo stati costretti anche noi a fuggire dalle nostre case, eppure oggi vogliamo chiudere la porta a chi cerca di fare altrettanto, spesso solo perché, chi è costretto a farlo, ha una pelle di colore diverso dalla nostra. Mettiamo al mondo dei figli per poi cercare in tutti i modi di lasciarli a destra e sinistra per poter fare i nostri comodi senza il loro intralcio, mandando a farsi benedire educazione, famiglia, responsabilità per poi prendersela con la scuola, capro espiatorio e unica responsabile della loro educazione. Da tutte le parti del mondo si levano voci di protesta da parte di Capi di Stato e Ministri che esortano a dei cambiamenti radicali ma nessuno di loro muove un dito per mettere in atto i propri propositi. Continuiamo a sfruttare le enormi ricchezze dell’Africa senza mai curarci dei genocidi causati dalle guerre tribali e di potere in atto da secoli in questo continente, della fame e delle malattie, se non quando è possibile ricavarne un beneficio economico e ora lasciamo affogare uomini, donne e bambini che per questi motivi fuggono dalle loro terre.Forniamo armi di ogni genere anche a chi poi le usa contra di noi. Abbiamo scoperto il nucleare e ci siamo inventati Internet entrambi strumenti che ci possono portare enormi benefici se usati nella maniera corretta, invece abbiamo usato il primo per continuare a fare delle guerre e il secondo per alimentare i nostri istinti più bestiali. I ghiacci si sciolgono, la natura muore giorno dopo giorno, assistiamo a cambiamenti climatici senza precedenti, firmiamo trattati per la salvaguardia del Pianeta, per poi scoprire che chi si sbraccia tanto per queste cause è il primo a tramare nell’ombra per continuare a fare i propri comodi. Ogni giorno vengono alla luce scandali di ogni genere, mazzette, appalti truccati, compravendita di voti ma tutti rimangono ai loro posti e le pene che colpiscono questi delinquenti fanno pensare che, dopo tutto, il gioco vale la candela. Le banche continuano imperterrite a porgerti un ombrello solo quando c’è il sole, pronte invece a saltarti addosso proprio quando comincia a piovere, ingrassandosi a suon di interessi alle spalle di chi ogni giorno esce di casa per guadagnarsi la pagnotta e nessuno muove un dito per cambiare questa tendenza. Vogliono cambiare la nostra Costituzione dicendo che è superata, che i tempi sono cambiati e per questo va riformata, ma non è così, essa è più che mai attuale e al contrario sono i tempi e le persone che dovrebbero adattarsi ad essa . Chi si professa di sinistra assume atteggiamenti di destra. Le nostre istituzioni nate dalla Resistenza e dall’Antifascismo, permettono ancora a pericolosissime organizzazioni di chiara marca fascista, di riunirsi pubblicamente in manifestazioni razziste e contro la stessa Resistenza, dimenticando, sempre più spesso che la nostra nazione che si è liberata 70 anni fa dalla dittatura fascista e dall’occupazione tedesca, è e deve essere un Paese democratico e antifascista, non lasciando alcuno spazio a chi sogna impossibili ritorni. In compenso, le stesse Istituzioni che nel nostro territorio si fregiano della nostre Medaglie d’Oro ricevute per Attività Partigiana, da anni percepiscono il nostro vitalizio senza versare all’ANPI la quota che gli spetta, unico sostentamento della nostra organizzazione, penalizzando fortemente le nostre attività, ridotte a lumicino e realizzate, come è successo per  il restauro della Caciara 3 Ottobre, esclusivamente grazie all’aiuto di pochi volontari e una nota impresa ascolana; per questi motivi oggi non sono presenti gli studenti.

Abbiamo perso di vista, completamente, il senso della nostra esistenza su questo Pianeta, il senso della nostra vita. Non lo aveva perso certamente chi ha combattuto su questo pianoro e sulle altre montagne della nostra Italia che ha pensato addirittura di sacrificare la propria vita per garantirci un mondo migliore nel quale le future generazioni potessero crescere. Ma a vedere come vanno le cose viene la voglia di dire che quel sacrificio è stato inutile. Mi hanno insegnato a combattere le cose storte, ma qui si tratta di fare giornalmente una guerra contro i mulini a vento, e mi hanno insegnato anche a parlare senza peli sulla lingua, ragion per cui non ho nessuna difficoltà nel pensare e nel dire che in mezzo a questo marasma quotidiano c’è una luce che brilla e che continua ad alimentare speranze per un mondo migliore, unica voce di un uomo che oltre a parlare interviene con i fatti per cercare di farci capire che dobbiamo riprendere quelle strade tracciate dai nostri padri e dai nostri nonni e che noi abbiamo abbandonato. Non mi definisco un uomo di Chiesa, cari amici, ma non ho nessuna remora nel dire che quell’uomo è il nostro attuale Papa Francesco, l’unica persona del nostro tempo che ha il coraggio delle proprie azioni e delle proprie parole facendo e dicendo semplicemente quello che ci si dovrebbe aspettare da ogni essere umano ma quello che rende speciale il comportamento di questo personaggio è proprio il fatto che stiamo facendo girare tutto al contrario in modo tale che quello che diversi anni fa era normale oggi è diventato anormale e ciò che era anormale è diventato la normalità.

Ma tutto questo cosa c’entra con San Marco, cosa c’entra con il 3 Ottobre?

C’entra e come!!   Chi ha combattuto quassù, chi è morto quassù, aveva le idee molto chiare su quello che stava facendo, su quello che lo spingeva a rischiare anche il sacrificio più estremo: era un’inarrestabile, sconfinata sete di Giustizia e Libertà. La loro conquista è sfociata nella nostra Democrazia, nella nostra Repubblica e nella nostra Costituzione, sognavano tutti un mondo migliore, un futuro sul quale contare e far vivere le nuove generazioni, un mondo forgiato da giusti per i giusti, tutto il contrario di quello nel quale viviamo, un sogno che abbiamo spezzato mentre iniziava a prendere forma.

L’ANPI, riconosciuta da diverse sentenze di Tribunali Militari come erede e successore dei Combattenti per la Libertà, è legittimata e tenuta a reagire nei confronti di eventi che contrastino con i valori per i quali si batterono donne e uomini della Resistenza e su cui si fonda la nostra Costituzione Repubblicana. Vi chiediamo allora di continuare a resistere insieme a noi, oggi come allora.

(le foto dell’articolo si riferiscono alla camminata sul Sentiero della Memoria svoltasi il 4 ottobre 2015 in collaborazione con la Sezione CAI di Ascoli Piceno)

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